MADONNA DEGLI ANGELI
Ecco come Mons. Della Chiesa nella sua Visita Pastorale del 1654 parla della nuova chiesa: "Nel borgo mercantile vi è la cappella sotto il titolo di S. Maria degli Angeli. Questa cappella è di mediocre capacità. Al posto dell'icone vi è una modesta statua della Madonna con due piccoli angeli inclusi nella parete...".
A meno di cinquant'anni dalla sua costruzione la minuscola chiesa venne, a spese del primo beneficiato D. Giovanni Audino Novo, riedificata nella sua attuale struttura e dotata dell'icone raffigurante la Beata Vergine fra gli Angeli, la stessa che ancor oggi è esposta alla venerazione dei fedeli.
L'onere del beneficio era di 96 messe all'anno; una ogni sabato da dirsi in detta cappella, le altre in qualunque giorno. Per circa duecento anni il beneficio dei signori «Novis et Maiolis» passò successivamente in godimento a membri della stessa famiglia Novo.
Durante il periodo napoleonico il beneficio venne incamerato dal governo francese. In seguito però alla legge 9 germile anno IX, che consentiva lo svincolo dei benefici semplici e dava facoltà ai rispettivi patroni di ritornare in possesso dei medesimi mediante il pagamento di una speciale tassa, il chierico Novo Giuseppe riscattava il beneficio in parola e lo univa al suo patrimonio privato.
Il 18 dicembre 1831 con testamento rogo Villa detto chierico Novo disponeva che tutti i beni già proprii del beneficio della B. V. degli Angeli venissero assegnati metà ai suoi nipoti e metà alla Sacrestia della parrocchia per "l'adempimento dei pesi" che venivano fissati nella celebrazione di una messa letta ogni sabato e 25 altre nell'anno.
La parte toccata alla Sacrestia fu di giornate 14 e tavole 96 il cui reddito, nel 1883, ascendeva a 800 lire annue. Tali terreni furono uniti al Beneficio Parrocchiale. Nella relazione per la Visita pastorale del 1883 si legge: "La chiesa è di stile comune. Capace di 80 persone. Le pareti sono umide, però ben riparate. Ha una piccola campana. Gli amministratori sono quelli della parrocchia. Non si dice messa quotidiana, nè festiva, ma solo alcune volte secondo la tabella dei legati".
La chiesa venne decorata e abbellita in ogni sua parte nel 1926 grazie sopratutto al contributo della famiglia del fu cav. Giacomo Ferrero. Fu rifatto il pavimento, sostituita la vecchia porta, furono provvisti arredi e suppellettili per l'altare.
Oggi si celebra comunemente solo una volta l'anno.