SAN PIETRO
Figura nell'elenco delle Chiese astesi del 1345 con un reddito di lire 18. Il 5 gennaio 1485 è nominato dal Vescovo di Asti il Rettore alla "parrocchiale di S. Pietro", il che conferma che fino alla fine del secolo XV essa accentrava tutta la vita religiosa del paese.
Nell'elenco delle chiese citate nel Sinodo Diocesano Saluzzese del 1516 si fa menzione della "Parrocchiale di San Pietro de' Sempi" in Valfenera e ne è rettore lo stesso rettore della nuova chiesa "parrocchiale di San Bartolomeo" Teodoro De Rotariis, a cui la vecchia parrocchiale era stata unita.
Lo stato della chiesa subì nel volgere dei secoli numerose trasformazioni e ricostruzioni, che si risolvettero costantemente in una diminuzione della sua importanza spirituale e strutturale.
L'attuale cappella fu costruita nel 1836 sull'area della preesistente chiesa "quadra, oblumga, antichissima". Per la sua erezione si usufruì in parte del materiale dell'antica chiesa abbattuta.
Attorno alla chiesa vi era un antico camposanto, il primo di cui si abbia menzione. Secondo affermazioni del prevosto teol. Quaglia sulla fine del 1800, in seguito a lavori di dissodamento del terreno adiacente alla chiesa, vennero messi in luce avanzi di costruzione disposti in una evidente forma di abside e rinvenuti numerosi resti di scheletri umani.
Dell'antica chiesa si conservò un grande crocifisso posto ora nel coretto di fianco all'altare maggiore della chiesa parrocchiale.
La chiesa venne riparata nel 1930. Vi si celebra la messa il l° agosto di ogni anno nella ricorrenza di San Pietro in Vincoli.
Un'antica tradizione voleva che i pellegrini andassero alla chiesa di San Pietro per invocare il dono della pioggia ogni qualvolta periodi di siccità minacciavano di compromettere i raccolti della campagna.